La Camera dei Deputati ha approvato un decreto legge che mira a rendere la vita più difficile ai bulli a scuola. Andiamo alla scoperta delle nuove regole in merito al voto in condotta. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Con il Ddl 1830, la Camera dei Deputati cercherà di porre un freno ai comportamenti sbagliati in ambito scolastico. In pratica, nei prossimi mesi cambieranno le regole in riferimento al voto in condotta a scuola.
Con molta probabilità, dal secondo semestre di quest’anno chi dovesse prendere solo 6 in condotta verrà rimandato a settembre. Chi, invece, non dovesse raggiungere la sufficienza in condotta potrebbe correre il rischio di essere bocciato.
L’obiettivo di questa riforma è quello di generare un vero e proprio cambio culturale. Sarà molto importante nei prossimi mesi ridurre gli atteggiamenti sbagliati in ambito scolastico e ripristinare una certa cultura del rispetto verso i docenti.
Il decreto emanato in Parlamento prende in considerazione non solo le scuole superiori, ma anche le scuole medie. Negli ultimi anni la valutazione del comportamento scolastico alle medie era espressa con un giudizio sintetico. Dai prossimi mesi, invece, tornerà il voto in condotta anche nelle scuole medie.
Inoltre, gli studenti con ottimi voti a scuola, ma con un comportamento rivedibile, vale a dire inferiore al 9 in condotta, non potranno raggiungere i crediti massimi per il voto finale alla Maturità.
Un altro punto importante della riforma è quello riguardante la sospensione superiore ai due giorni da scuola. Chi dovesse essere sospeso da scuola per più di due giorni, infatti, dovrà svolgere del volontariato lontano dal suo istituto di riferimento.
Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, ha commentato con queste parole l’approvazione del decreto legge in parlamento sul voto in condotta: “La legge approvata dal Parlamento rappresenta un passaggio fondamentale per la costruzione di un sistema scolastico che responsabilizzi i ragazzi e restituisca autorevolezza ai docenti“.
E ancora: “Con la riforma, il comportamento degli studenti peserà ai fini della valutazione complessiva del percorso scolastico e dell’ammissione agli esami di Stato. Cambia l’istituto della sospensione, vi sarà più scuola e non meno scuola per lo studente che viola le regole della civile convivenza; per i casi più gravi vi sarà l’impiego in attività di cittadinanza solidale“.
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