L’8 ottobre 2024, la IV Sezione Quater del TAR del Lazio ha emesso importanti ordinanze relative ai ricorsi presentati contro il sistema di attribuzione dei punteggi per i titoli dei candidati inseriti nella graduatoria della procedura riservata ai dirigenti scolastici.
Le ordinanze hanno ribadito i principi fondamentali che regolano i concorsi pubblici, in particolare per quanto riguarda l’equilibrio tra il punteggio attribuito ai titoli di carriera e quello derivante dalle prove d’esame. Questo punto si è rivelato cruciale nel contesto dei ricorsi presentati lo scorso agosto, che avevano bloccato la graduatoria e l’immissione in ruolo di 519 dirigenti scolastici per l’anno scolastico 2024/2025. I ricorrenti sostenevano che la valutazione dei titoli non fosse conforme a quanto previsto dall’art. 8, comma 2 del DPR 9 maggio 1994, n. 487, il quale stabilisce che il punteggio massimo attribuibile ai titoli non possa superare i 10/30 o un equivalente.
I giudici del TAR, nel confermare la correttezza delle modalità adottate dal Ministero dell’Istruzione, hanno chiarito che l’attribuzione del punteggio massimo di 10/30 per i titoli deve essere riferita al punteggio complessivo e non alle singole prove d’esame. Questo equilibrio, secondo il TAR, garantisce che né i titoli né le prove abbiano un peso sproporzionato, armonizzando così le aspettative dei candidati più giovani con quelle di chi, nel corso degli anni, ha accumulato numerosi titoli di servizio.
Nelle ordinanze si legge che questo metodo di calcolo concilia le esigenze di equità tra candidati di diversa esperienza, come confermato anche dal Consiglio di Stato in precedenti sentenze. Il TAR ha dunque ritenuto conforme alle norme il metodo di valutazione adottato dal Ministero, riconoscendo la correttezza della disciplina prevista dal DM 107/2023 e confermando la validità della graduatoria definitiva.
Con il rigetto di questo ultimo ricorso, che bloccava la nomina dei 519 vincitori della procedura riservata, l’ANP (Associazione Nazionale Presidi) ha richiesto che le immissioni in ruolo avvengano al più presto. L’associazione ha anche chiesto la revoca delle reggenze provvisorie assegnate alla fine di agosto per garantire la stabilità gestionale delle scuole.
Il 9 agosto era stata pubblicata la graduatoria del concorso riservato, successivamente rettificata e ripubblicata il 19 agosto.
Le parole del Ministero dell’Istruzione
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha accolto con soddisfazione la decisione del TAR, sottolineando l’importanza di assicurare che ogni scuola abbia un dirigente titolare per garantire il corretto funzionamento dell’istituzione scolastica. Valditara ha poi affermato che, dopo mesi di polemiche, la giustizia amministrativa ha riconosciuto la correttezza delle scelte operate dall’Amministrazione.
Il Ministro ha ribadito l’impegno del Ministero nel portare a conclusione tutte le operazioni legate alla procedura concorsuale, con l’obiettivo di immettere tempestivamente in ruolo i dirigenti scolastici vincitori del concorso, nel pieno rispetto delle decisioni del TAR.
L’8 ottobre 2024, la IV Sezione Quater del TAR del Lazio ha emesso importanti ordinanze relative ai ricorsi presentati contro il sistema di attribuzione dei punteggi per i titoli dei candidati inseriti nella graduatoria della procedura riservata ai dirigenti scolastici.
Le ordinanze hanno ribadito i principi fondamentali che regolano i concorsi pubblici, in particolare per quanto riguarda l’equilibrio tra il punteggio attribuito ai titoli di carriera e quello derivante dalle prove d’esame. Questo punto si è rivelato cruciale nel contesto dei ricorsi presentati lo scorso agosto, che avevano bloccato la graduatoria e l’immissione in ruolo di 519 dirigenti scolastici per l’anno scolastico 2024/2025. I ricorrenti sostenevano che la valutazione dei titoli non fosse conforme a quanto previsto dall’art. 8, comma 2 del DPR 9 maggio 1994, n. 487, il quale stabilisce che il punteggio massimo attribuibile ai titoli non possa superare i 10/30 o un equivalente.
I giudici del TAR, nel confermare la correttezza delle modalità adottate dal Ministero dell’Istruzione, hanno chiarito che l’attribuzione del punteggio massimo di 10/30 per i titoli deve essere riferita al punteggio complessivo e non alle singole prove d’esame. Questo equilibrio, secondo il TAR, garantisce che né i titoli né le prove abbiano un peso sproporzionato, armonizzando così le aspettative dei candidati più giovani con quelle di chi, nel corso degli anni, ha accumulato numerosi titoli di servizio.
Nelle ordinanze si legge che questo metodo di calcolo concilia le esigenze di equità tra candidati di diversa esperienza, come confermato anche dal Consiglio di Stato in precedenti sentenze. Il TAR ha dunque ritenuto conforme alle norme il metodo di valutazione adottato dal Ministero, riconoscendo la correttezza della disciplina prevista dal DM 107/2023 e confermando la validità della graduatoria definitiva.
Con il rigetto di questo ultimo ricorso, che bloccava la nomina dei 519 vincitori della procedura riservata, l’ANP (Associazione Nazionale Presidi) ha richiesto che le immissioni in ruolo avvengano al più presto. L’associazione ha anche chiesto la revoca delle reggenze provvisorie assegnate alla fine di agosto per garantire la stabilità gestionale delle scuole.
Il 9 agosto era stata pubblicata la graduatoria del concorso riservato, successivamente rettificata e ripubblicata il 19 agosto.
Le parole del Ministero dell’Istruzione
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha accolto con soddisfazione la decisione del TAR, sottolineando l’importanza di assicurare che ogni scuola abbia un dirigente titolare per garantire il corretto funzionamento dell’istituzione scolastica. Valditara ha poi affermato che, dopo mesi di polemiche, la giustizia amministrativa ha riconosciuto la correttezza delle scelte operate dall’Amministrazione.
Il Ministro ha ribadito l’impegno del Ministero nel portare a conclusione tutte le operazioni legate alla procedura concorsuale, con l’obiettivo di immettere tempestivamente in ruolo i dirigenti scolastici vincitori del concorso, nel pieno rispetto delle decisioni del TAR.